Vittorini - Il garofano rosso

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    1. Biografia
    Elio Vittorini nasce a Siracusa il 23 Luglio 1908. Poiché il padre è un impiegato delle ferrovie, vive l’infanzia e l’adolescenza spostandosi in piccoli centri del sud della Sicilia.
    Interrotti gli studi all’istituto tecnico e cambiati vari lavori, comincia nel 1927-28 a farsi conoscere con le collaborazioni a giornali e riviste. Nel 1929 pubblica “Scarico di coscienza”, ricco di nuove ed audaci idee sulla letteratura contemporanea. Iniziano intanto ad uscire i suoi primi racconti.
    Per motivi politici dopo il matrimonio perde la collaborazione alla “Stampa” e per mantenere la famiglia inizia a fare il correttore di bozze. Riprende poco dopo a lavorare per giornali come “Solaria” e “Lavoro”. Nel 1930 appare l’antologia “Scrittori nuovi” e l’anno successivo il volume di racconti “Piccola borghesia”. Inizia intanto ad affermarsi anche come traduttore, cominciando dal libro “Purosangue”. Dal ’36 al ’43 si dedica alla stesura di numerosi romanzi, dei quali il più famoso fu “Il garofano rosso”. Durante questo periodo si trasferisce a Milano.
    Viene arrestato per un mese nel luglio 1943 e diventa, subito dopo la liberazione, redattore-capo dell’“Unità” e direttore di “Milano sera”. Riprende quasi subito a scrivere volumi e collezioni come “Medusa” e “I nuovi scrittori stranieri”. L’ultimo libro da lui pubblicato è “Le donne di Messina”.
    Muore a Milano il 12 febbraio 1966 per una gravissima e lunga malattia.

    2. Riassunto
    Alessio Mainardi è un liceale siciliano di sedici anni che vive, con l'amico Tarquinio di due anni più grande di lui, le vicende tipiche dell’adolescenza. Accomunati dalle medesime idee antiborghesi, i due giovani danno origine ad un mondo tutto loro chiamato "La Cava", all'interno del quale si discute di politica e si elogiano le figure ideali, come Rosa Luxemburg. Accanto all'amicizia con Tarquinio c’è l’amore, non ricambiato, che Alessio prova nei confronti di Giovanna, una studentessa diciottenne che gli aveva regalato un garofano rosso.
    Il ragazzino viene bocciato per aver partecipato all'occupazione della scuola e ritorna tristemente al suo paese d'origine, situato nel nord, dove trascorre le vacanze estive fra i ricordi dell’infanzia e i contrasti con la famiglia.
    Al suo ritorno in Sicilia ritrova Tarquinio, ma qualcosa nel loro rapporto è cambiato. L'amico assume un atteggiamento da adulto, quasi forzato, e fra i due nascono delle incomprensioni. Alessio decide allora di impegnarsi sui libri per superare gli esami, passando brillantemente gli scritti.
    L'impegno scolastico avrà vita breve. Il ragazzo incontra Zobeida, una prostituta misteriosa, con la quale intraprende una relazione amorosa, passionale, con sentimenti ben lontani da quelli che provava per Giovanna. Alessio si è innamorato veramente di questa donna, ma proprio per questo ha termine la loro relazione: Zobeida è una prostituta e come tale non ha il permesso di innamorarsi.
    Dopo questa seconda delusione d’amore Alessio si ritrova per caso al funerale di Daria Cortis, una ragazza siciliana di diciotto anni suicidatasi per amore. Lì ritrova, in una situazione sconvolgente, i vecchi compagni di scuola e l'amico Tarquinio. La storia si chiude con gli amici riuniti in un bar ad ascoltare il discorso di un ragazzino che lancia le sue critiche alla società borghese e propone un codice d'amore che regoli i rapporti umani, risvegliando così le loro giovani aspirazioni.

    3. Tempi
    a. Parla del contesto storico in cui si svolge la vicenda e di come i personaggi vi si sono inseriti.
    Il contesto storico è quello dell’Italia fascista. Il libro infatti è ambientato nel 1924, l’anno del delitto di Matteotti e delle rivolte popolari. Ed è proprio in una di queste rivolte che Mainardi entra veramente a far parte del fascismo. Già precedentemente si era avvicinato guidato dal suo amico Tarquinio, ma più per moda che per convinzione. Questo era anche un modo per distinguersi dal padre, fortemente comunista, e per assomigliare ai ragazzi più grandi.
    Quando invece si trova coinvolto in questa rivolta, dove era andato seguendo la scia di gente, capisce concretamente che cosa vuol dire essere fascisti e partecipa con un ruolo di primo piano allo sciopero e all’occupazione della scuola.

    b. Quanto tempo passa dall’inizio alla fine della narrazione?
    La narrazione dura poco meno di un anno. Il testo infatti si apre verso primavera, quando si bevono le prime granite, e termina con l’inizio dei freddi. Non si trovano tuttavia precisi riferimenti temporali.

    4. Spazi
    a. Descrivi gli spazi aperti e chiusi più interessanti.
    Gli spazi aperti più frequentati sono il Corso e Piazza Duomo. Nel primo, la “Parasanghea”, si ritrovavano per andare a scuola, per passeggiare durante le fredde giornate invernali o per scherzare rincorrendosi da un marciapiede all’altro. Piazza Duomo invece era una “campagna di sole”, uno spazio amplissimo con le palazzine settecentesche poste a semicerchio e un via vai di preti che venivano dall’Arcivescovado.
    Fra i primi spazi aperti descritti c’è anche il bar “Pascoli & Giglio”, il “caffè nostro”, che posto sull’angolo della strada del Liceo era il più frequentato dagli studenti. I più fortunati potevano bere le squisite granite alla mandorla, gli altri chiacchieravano o si fumavano una sigaretta in compagnia.
    La scuola, nella grandezza dei suoi due piani, è ben descritta durante la notte dell’occupazione. Viene divisa in quattro zone: quella “Marittima”, più aperta sul fuori, vicino al portone; la “Mesopotamia”, la zona del piano terra, palestra compresa, così definita per la sua estensione; la parte amministrativa superiore e le “steppe del West”, la zona abbandonata sul retro. Per Alessio comunque la scuola è un luogo negativo, che odia profondamente, con tutte le sue complicate discipline nelle quali non ottiene buoni risultati. Diventa un luogo piacevole solo quando vi sboccia l’amore per Giovanna.
    Un altro ambiente interessante è la casa Mainardi. Dell’abitazione in sé non sono descritte molte stanze, ma l’estensione dello spazio interno rende l’idea della ricchezza della famiglia. Oltre al grande cortile e all’immenso giardino, facevano parte dei loro possedimenti le fornaci di cui il padre, il signor “la Morale”, era padrone.

    5. Delinea il mondo psicologico e sentimentale di Alessio e dei suoi coetanei.
    I sentimenti che vengono trattati maggiormente sono l’amicizia e l’amore. Con Tarquinio Alessio stringe un legame molto forte e intenso, soprannominato “la Cava”. I due amici si incontrano infatti ogni sera vicino alla bottega di un fabbro per ammirare quel mestiere, e lì si raccontano tutti i fatti. Il mondo amoroso viene invece messo in gioco da Alessio, che si innamora di Giovanna, pochi giorni dopo anche Tarquinio confida il suo amore per Zobeida. Alessio si innamora di due donne completamente diverse, ma entrambe inarrivabili: Giovanna era troppo grande per lui e aveva mire assai più alte, verso i borghesi, amici del padre. Fra lei e Alessio c’era stato solo un bacio che lei gli aveva dato per gioco, ma che per il ragazzo aveva significato qualcosa di più grande. Zobeida invece era una prostituta e non poteva stringere una relazione con Alessio. Il ragazzo però, profondamente innamorato, fa di tutto per tenerla con sé e, per passare più tempo con lei, trascura gli studi. Non presentandosi agli esami orali perde l’anno scolastico ed ogni possibilità di entrare nella classe di Giovanna.

    6. Temi
    a. Metti in evidenza il tema dell’adolescenza e del passaggio all’età adulta con precisi riferimenti al testo.
    “Il garofano rosso” è un romanzo di formazione. In poco più di un anno infatti c’è un vero e proprio cambiamento del modi di pensare, prima di Tarquinio, poi di Alessio.
    Il cambiamento del primo si nota particolarmente dopo l’estate: egli è andato a vivere in albergo, abbandonando la pensione, si cura sempre di meno dell’amico Alessio, fa discorsi da grandi e si interessa sempre di più al Fascismo.
    Anche per Alessio, sebbene non ci sia una trasformazione secca, il momento del cambiamento è l’estate, quando terminata la scuola, ritorna a casa della propria famiglia. Il ragazzo abbandona i giochi da bambino che faceva sino all’anno prima e, aiutato dalla sorella, si mette a studiare con impegno per superare gli esami ed entrare nella classe di Giovanna. Inizia inoltre a capire le differenze dei ruoli sociali nella vita: inizia a disprezzare l’operaio, che fino ad ora gli era sembrato il mestiere più bello della vita, ma allo stesso tempo si trova in contrasto con il padre, che assume il ruolo di padrone.
    Parte della sua formazione avviene però lentamente, durante il corso della vicenda. Iniziano i primi innamoramenti e le prime esperienze sessuali e aumenta in lui la voglia di aderire al Fascismo dapprima per inseguire l’amico, in seguito viene proprio rapito dal fascino di questo nuovo movimento che risveglia in lui le idee rivoluzionari di quando era ragazzo.

    b. Evidenzia l’importanza della dimensione mitica, della contemplazione e del ricordo.
    Il protagonista ha una visione negativa dell’infanzia in famiglia, dove veniva sgridato per qualsiasi cosa. Preferisce di gran lunga i momenti passati con il nonno, con il quale faceva progetti sulla vita futura. Avrebbe fatto l’operaio alle fornaci, che per lui era il più bel mestiere. Sognava di dominare il fumo e la fiamma e fabbricare i “pani rossi” che nella sua dimensione mitica erano una cosa indispensabile.
    Di un episodio in particolare si ricordava riguardo all’infanzia col nonno: quando comprarono la statuetta di una “madonna a cavallo” che avevano visto ad una fiera. Poi l’oggetto andò perduto, ma ad Alessio rimase impressa questa figura femminile, che gli parve molto bella. Fu proprio con l’appellativo “madonna a cavallo” che chiamò Zobeida, la prostituta di cui si era innamorato.
    Le sue donne incarnano la bellezza ideale, qualcosa di inarrivabile, che Alessio contempla senza riuscire a conquistarle definitivamente.


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    Edited by † Death - 2/6/2011, 19:54
     
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